Categoria: TEATRO


A T T I L IO
Di Flavia Ripa

Movimenti di scena e assistenza alla regia Michela Carìa
Scene Stefano Zullo
Drammaturgia Flavia Ripa
Luci Roberta Fajolo
Sound Design Flavia Ripa
Impianti elettrici Francesco Lippolis
In scena Flavia Ripa

Col sostegno del CTB-centro teatrale bresciano

Vincitore del Premio delle Arti Lidia Petroni/Residenza Idra

2018 Menzione Speciale Asti Scintille 2019


E col sostegno di Nahia e Argelab Milano.




Motivazioni premio Scintille: 

[...] Allo spettacolo Attilio per la notevole prova d’attrice di Flavia Ripa in un assolo a più voci ben congegnato anche dal punto di vista dell’uso dello spazio scenico. Dello spettacolo è stato apprezzato anche il tentativo ben riuscito di una “storicizzazione” dell’Italia anni ’90 colta nel passaggio tra l’analogico e il digitale e le nuove paure di una società italiana incapace di gestire la nuova realtà multietnica.



INTERVISTA 28/04/2023
a CLIMBING RADIO.

RASSEGNA STAMPA






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STIKERS ATTILIO



MAGLIETTE DONNA E UOMO ( S-M-L-XL)














ATTILIO

ANTEPRIMA
9 marzo 2024 ore 2030, e 10 marzo ore 1630, Teatro Verdi, Milano

Abbiamo ricevuto dalla nostra famiglia le idee di cui viviamo così come la malattia di cui moriremo .      
                                                                                                                                                                              Marcel Proust 





Un poemetto famigliare grottesco





Siamo a Quadrella, paese immaginario e immaginato del Sud Italia. 16000 abitanti, 25 bar, 9 chiese,1 cineteatro, piazze e fontane. Siamo negli anni 90’, gli anni di “Hit mania dance” estate, delle cabine a gettoni, gli anni degli sbarchi degli Albanesi sulla costa Adriatica, dei primi telefoni Sip a tasti, della clonazione della pecora Dolly, gli anni di Cossiga e Andreotti

La famiglia in questione è una famiglia rinomata in paese: famosa per il negozio di bomboniere ed elettrodomestici che si tramanda di generazione in generazione. Il capostipite del ramo materno è il la buonanima del Cavaliere Ciccio Indino. Sua figlia Barbara Indino sposò Armando Carucci, meccanico figlio di meccanici, di un paese poco distante da Quadrella. Dal loro matrimonio nacquero Stefania Betulla, ora adolescente irrequieta e Attilio novenne.

A casa Indino/Carucci spesso si rifugia Nonna Indino, che fugge dalla sua casa che negli ultimi tempi pare infestata da sciami di moscerini della frutta.

Sì, è una famiglia di provincia come tante, ma sotto il tetto degli Indino/ Carucci sta accadendo qualcosa di inaspettato.

Attilio, da qualche tempo, ha deciso, per ragioni non note, di comportarsi come un anziano signore di 80 anni. Indossa i vestiti del nonno,
si fa frullare qualsiasi cibo, marina la scuola per andare a giocare a bocce e gioca a scopone coi pensionati in piazza, tutte le mattine alle 7 ha appuntamento con il rosario di Radiomarianna, senza contare i numerosi sopralluoghi ai cantieri cittadini. Attilio mostra attitudini agée, ha deciso di saltare a piè pari quel precipizio di tempo che lo divide dagli 80 anni. La vicenda si complica quando i comportamenti eccentrici di questo bambino iniziano a creare scandali e rischiano di mettere in cattiva luce agli occhi di tutto il paese il buon nome della famiglia.

Attilio così facendo obbliga i suoi familiari a prendere contatto con la crisi dei loro legami, con faccende del passato mai risolte, che tornano a infestare la casa di silenzi e segreti.

Attilio, insomma come tutti i bambini, è un amplificatore di problemi, ma a differenza di tutti i bambini ha scelto liberamente di interpretare questo ruolo.
Ha scelto di essere libero.
E forse, è il caso che se ne vada.



La performer in scena interpreta tutti i personaggi femminili della pièce tranne il protagonista, che resta un fantasma evocato dagli altri personaggi.

Questa è in qualche modo una storia di distruzione e liberazione, una domanda su cosa possiamo distruggere per liberarci, in quanto figli, o genitori, o genitori dei nostri genitori.

Assisterete alla storia della famiglia indino, dei suoi mostri e del suo naufragio.







NOTE DELL’AUTRICE FLAVIA RIPA

Un giorno è arrivato Attilio, a me che ve lo scrivo e descrivo. Un’immagine infestante, che non so se fa paura o fa ridere. Dopo la lettura del “L’uomo di sabbia” di Hoffmann, ho continuato ad essere interessata al perturbante, all’estraneità in ciò che si possa dire familiare.

A molti anni di distanza, e con molte storie di vita in mezzo, ho cominciato a scrivere di cose che mi riconducevano a una casa, che esiste ancora: a pezzi.
Ho visto poi tante case là dentro, quelle dove impariamo le prime cose per sopravvivere, i primi suoni, e dove ci sono le prime persone da DOVER amare. Quale movimento mi sta riportando in quella casa oggi? E quali parole Ci hanno nutrito in quelle case? Quali hanno messo radici proprio nella nostra incoscienza? Cosa non va più via?

Questa è in qualche modo una storia di distruzione e liberazione, una domanda su cosa possiamo distruggere per liberarci, in quanto figli, o genitori, o genitori dei nostri genitori.

Le pecore nere, hanno il potere, detonando, di liberare le famiglie dalle necrosi degli schemi routinari, che incastrano le generazioni a seguire, seminano infelicità e sogni castrati... ma non sempre le famiglie vogliono e possono essere curate, e l’albero può morire e avvelenare



Altri ascolti consigliati e link consigliati



VIDEO : ︎L’ultimo tema di Attilio, datato 1991.

VIDEO: SOUNDTRACK ATTILIO live session, quarantena.  

VIDEO: SI VIVE BENE AL SUD, singolo della Soundtrack della pièce.